Sostegno ai media, ma non per quelli online

La Commissione delle telecomunicazioni del Nazionale ha dato via libera (di strettissima misura) al pacchetto. Esso sarà trattato in settembre in Parlamento. La promozione dei media online verrà invece procrastinata. TIO TicinOnline 28 agosto 2020 / ats – elaborata da Adriano De Neri Il pacchetto finanziario di sostegno ai media dovrebbe venir suddiviso in due parti per essere trattato in settembre in parlamento, escludendo per il momento il settore del web. Lo ha deciso, anche se con un solo voto di scarto (13 a 12), la Commissione delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale (CTT-N), perlomeno scettica sugli aiuti ai media online, tema che a suo avviso andrebbe ulteriormente approfondito. Nelle intenzioni della CTT-N, una prima parte dovrà contenere il rafforzamento del sostegno indiretto alla stampa nella legge sulle poste, includendovi la richiesta contenuta in un’iniziativa parlamentare che auspica l’esenzione dall’obbligo di pagare il canone per le società semplici, precisa una nota odierna dei servizi parlamentari. La seconda parte contiene tutte le ulteriori modifiche della Legge sulla radiotelevisione, in particolare il sostegno agli istituti di formazione e di formazione continua e alle agenzie di stampa, nonché agli investimenti nell’informatica. Le prime due parti saranno dibattute in Consiglio nazionale nella sessione autunnale. Ulteriori approfondimenti La terza parte prevede infine la promozione dei media online. La commissione intende trattare questo tema in un secondo tempo; per questo ha incaricato l’Amministrazione di effettuare ulteriori verifiche. La maggioranza della Commissione crede che la promozione dei media online richieda una discussione approfondita, specie dal profilo della sua costituzionalità, mentre il sostegno indiretto alla stampa ha già dimostrato la sua efficacia da anni e può dunque essere rafforzato senza indugio. Una minoranza della CTT-N preferirebbe invece affrontare l’intero dossier giudicando che il sostegno alla stampa debba essere impostato tenendo maggiormente conto della crescente importanza dei media digitali e […]

Ein 30-Millionen-Los für Pietro Supino

Der Bundesrat will die Zustellung von Zeitungen verbilligen. Der Verlegerverband fordert noch mehr Unterstützung. Wer am Ende profitieren könnte, zeigt eine simple Rechnung. WOZ Nr. 07 vom 13. Februar 2020 / Kaspar Surber Es waren dramatische Worte, die Verlegerpräsident Pietro Supino an der Dreikönigstagung wählte, dem alljährlichen Stelldichein der Medienbranche: «Das Präsidium unseres Verlegerverbandes geht davon aus, dass ohne Ausbau der indirekten Presseförderung in den nächsten drei Jahren ein Drittel der heutigen Zeitungstitel nicht überleben könnte.» Wie stark er mit seiner TX Group, wie Tamedia neu heisst, von der Presseförderung profitieren würde, erwähnte Supino nicht. Die dramatische Situation hat Simonetta Sommaruga als Vorsteherin des Infrastrukturdepartements Uvek erkannt. Sie hat die Beratung des unbrauchbaren Mediengesetzes ihrer Vorgängerin Doris Leuthard beendet und setzt auf ein Paket von Sofortmassnahmen: Sie will die Posttaxenverbilligung für Zeitungstitel von bisher 30 auf 50 Millionen Franken erhöhen. Der Verlegerverband VSM fordert noch mehr: Auch die Frühzustellung, auf die Tageszeitungen angewiesen sind, soll verbilligt werden, was eine Erhöhung auf 120 Millionen bedeutete. Von der Posttaxenverbilligung profitieren derzeit ausschliesslich kleine Titel mit einer Auflage von weniger als 40 000 Exemplaren, darunter die «Freiburger Nachrichten», das «Echo von Grindelwald» oder auch die WOZ. Andreas Häuptli, VSM-Geschäftsführer, betont auf Anfrage, dass man den kleinen Titeln kein Geld wegnehmen wolle. Diese sollten einen bedeutend höheren Vergütungssatz als die Titel mit grosser Auflage erhalten. Häuptli räumt aber ein: «Der grösste Teil der künftigen Förderung wird an die vier Grossen gehen.» Ziel sei es, dass alle demokratierelevanten Publikationen von der Zustellungsförderung profitieren. Wer wie vom Staat subventioniert werden soll, ist vom VSM nicht zu erfahren. Eine grobe Verteilung lässt sich anhand der Auflagezahlen dennoch abschätzen. Laut Wemf-Statistik 2018 beträgt die Gesamtauflage von Medien mit über 40 000 Abos in der Schweiz täglich gut eine Million. Die Regionaltitel von CH Media wie die «Luzerner Zeitung» oder die «Aargauer Zeitung» tragen rund […]